Riportiamo il dotto articolo del Signor Sizzi (di cui evitiamo di parlare per non dargli più pubblicità di quello che merita) a futura memoria dei nostri simpatizzanti e di tutti coloro che amano essere liberi e non in nazistiche visioni territoriali !
Mav & co.
Di Paolo Sizzi
Nel territorio lombardo, oltre alle solite patacche della Lega già citate in precedenza, vi sono altri bislacchi soggetti “politico-culturali” nati dalle manie di protagonismo dei loro fondatori più che da sincere esigenze identitarie (a che diavolo serve disperdere in mille rivoli le vere forze identitarie, del resto?).
Mi riferisco a roba tipo Piemonte Stato, Nazione Emilia, Identità Oltrepò, ma soprattutto al Mav, il Movimento Autonomista Valsesiano.
Sì avete letto bene, un po’ come se il sottoscritto si inventasse un partito per l’indipendenza della Val di Scalve.
Questo Mav è un soggetto reso ancor più pittoresco da chi lo pilota attualmente che è un cinquantenne tracagnotto di origini trevigiane, un personaggio tutto suo nomato Marco Giabardo.
Questo tale, ex leghista oggi feroce anti-leghista come praticamente tutti i capetti delle varie leghette, è un arruffone anarco-comunistoide con spiccate simpatie wicca che pretende l’autonomia, se non l’indipendenza, della valletta in cui i suoi sono immigrati, che conta 32.000 abitanti residenti su di un territorio montuoso di 763 kmq.
Oltre ai Valsesiani vi sono anche alcune comunità di Walser, presenti anche nell’Ossola, che sommati ad essi e a quelli valdostani sono 3.400.
Giabardo si sente una sorta di dux della Valsesia, pur non essendo autoctono, e osa dire che la Valsesia è solo valsesiana; se tutti ragionassimo come quello la Lombardia si scomporrebbe in centinaia di francobolli impazziti.
No caro Marco, la Valsesia sicuramente non è piemontese perché come Vercelli e Biella appartiene alla Lombardia Centrale, ma non è valsesiana e basta, è lombarda e basta, casomai.
La Valsesia non è Insubria ma grazie alla sua posizione geografica è Lombardia Centrale assieme alla cosiddetta Insubria e quindi il Mav non avrebbe ragione di esistere per come è organizzato perché movimento atto a confondere le idee ai poveri Valsesiani che non sono altro che Lombardi, senza tanti giri di parole. Se proprio ci tengono, i suoi iscritti lo tramutino in un’associazione culturale che se ne stia buona buona, senza più sparate fantapolitiche del tipo Canton Valsesia annesso alla CH.
I Walser non sono lombardi, sono alemannici, e dunque la loro Identità amica va tutelata perché non sono allogeni o immigrati molesti ma se smaniano stati negli stati gli conviene tornare da dove sono venuti, ossia nel Vallese che poi è Svevo-Alemannia come tutta quanta la vera Svizzera.
Lo stesso dicasi per le altre minoranze amiche presenti sul Suolo lombardo come Franco-Provenzali, Occitani, Liguri. La Patria ce l’hanno; non gli sta bene la Lombardia? Se ne tornino nella Terra dei loro Padri.
Noi pensiamo che l’esistenza di soggetti come il Mav, per come è delineata, sia deleteria, in quanto campanilista e personalista, ma anche modernista e progressista.
Il Mav come Domà Nunch del reverendo Lino, ehm, Lorenzo Banfi, e tutti gli altri partitini e partitelli pseudo-legaioli non parla di Sangue e Suolo (altrimenti Giabardo che ci azzeccherebbe? come direbbe Di Pietro) ma fumosamente di anima, di spirito, di cultura, di mentalità valsesiani, come se bastasse rispettare il territorio e parlare un dialetto, il valsesiano, per essere Valsesiani. Così facendo si avallano le parole dei Fini e dei Napolitano che benedicono le generazioni Barwah-Balotelli.
Siamo seri e smettiamola di scherzare per cortesia.
La Valsesia è Lombardia e basta. Non è Piemonte, non è Padania, non è Insubria, non è un cantone svizzero, non è nulla di tutto questo, è solo Lombardia e in quanto tale deve aderire al Lombardesimo e battersi per una Lombardia unita, lombarda e libera.
Il valsesiano inoltre è un dialetto di transizione tra lombardo centrale e lombardo occidentale, non è una lingua.
Finiamola col campanilismo e con le manie di protagonismo di tribuni nemmeno del posto altrimenti i nostri nemici continueranno a ghignare mentre noialtri ci scanniamo per il campanile o per le beghe da Don Camillo e Peppone.
Secondo l’MNL, la Valsesia appartiene alla Lombardia Centrale, al Canton Novara (Ambronia), distretto di Varallo.
E pensiamo proprio di essere un po’ più seri e concreti nei nostri propositi delle rivendicazioni di certi personaggi veneti prestati alle cause alpine.
Valsesia libera sì, ma all’interno della Nazione Lombarda, inquadrata nel Canton Novara, e senza più folclorismo dal sapore padanista in mezzo ai piedi.
http://illombardista.wordpress.com/2012/02/08/mav-co/
“tipica espressione mediatica del mentecatto in questione”
Ricordiamo che Marco Giabardo (di Scopello) è Nato a Varallo il 28 dicembre 1963 da Montrasio Nadia (Fobello) e da Sergio Giabardo (Brusnengo)(BI) Questo ci sembrava doveroso riportarlo nei riguardi del nostro portavoce e per smentire chi ha scritto il pezzo che come si denota non conosce non solo le persone di cui parla ma nemmeno la storia e la cultura dei territori !
A oggi ci accorgiamo che il link originale non è più attivo ! questo denota la serietà del mentecatto Orobico ( con tutta la simpatia per gli Orobici veri ! )
un’altra cosa :
http://www.gens.labo.net
Qualcuno faccia poi sapere al Lombardo che l’area di maggior diffusione del cognome Sizzi sta un po’ a Sud di Firenze.
In più ce n’è qualcuno anche dalle parti di Taranto.
Non va meglio al suo socio (il Roncari) che ci ha omonimi tra Caserta e Napoli.
Ma ciò che più sorprende è che si chiami David Adalbert.
Nulla da eccepire sulla teutonica arianità di Adalbert.
Avrei invece qualche dubbio su David.