ANDIAMO A PRONUNCIARE IL “SI” VALSESIANO!
di Maristella SALA
Domenica ci attende un appuntamento importante alle urne. Abbiamo già avuto due occasioni per esprimere le nostre preferenze politiche, ora la partita è tutta “civile”.
Tutti gli elettori, di destra e di sinistra, sono chiamati a decidere su questioni fondamentali per la qualità della vita e, direi, per la vita stessa. Questo vale per l’intera nazione, ma proviamo a pensare alla nostra valle.
Sono in gioco l’acqua, l’aria e la salute che devono essere patrimonio di tutti perché non hanno colore. Politicizzare i referendum sarebbe un gravissimo errore. Il SI non rappresenta dunque la vittoria di uno schieramento su un altro, bensì l’affermazione del valore del bene comune sull’avidità delle lobby e dei poteri forti che con queste leggi hanno la possibilità di realizzare impunemente enormi guadagni a nostro danno.
Pronunceremo il nostro SI per l’abrogazione della legge che obbliga, non “permette” come molti pensano, i Comuni (quindi anche tutti i comuni valsesiani) a cedere entro il 2015 il 70% della gestione degli acquedotti a società private. Dunque l’acqua delle nostre montagne dovrà essere gestita da aziende, magari di altre regioni o straniere, che, come sempre accade, mireranno al profitto piuttosto che alla qualità del servizio e aumenteranno le bollette senza alcun obbligo di manutenzione e di miglioramento della rete idrica; il farlo dipenderà dalla loro buona volontà perché nel testo della legge non vi è alcun accenno in proposito. Non lo permetteremo.
Pronunceremo il nostro SI per l’abrogazione della legge che dà il via libera Alla costruzione di nuove centrali nucleari, forse anche sul nostro territorio, visto che è tra le zone con minore attività sismica. Abbiamo purtroppo sempre visto l’ombra della mafia posarsi sui colossali giri di affari e quando si parla di criminalità organizzata salta qualsiasi discorso legato alla sicurezza e alla qualità dell’opera. Non ci faremo neppure illudere da chi dice che sono molto più sicure e ci forniscono più energia di quella attualmente prodotta dai combustibili fossili. Non è vero. Il Dipartimento USA per l’energia (e non solo) afferma chiaramente che le centrali di nuova generazione hanno comunque un margine di rischio, le scorie prodotte saranno più radioattive, l’uranio di cui necessitano è una fonte esauribile e il costo dell’energia prodotta sarà superiore del 75% rispetto a quella del gas. Ma lo spettro di un incidente nucleare simile o più grave di Chernobyl o Fukushima, per quanto remoto, può bastare a farci cambiare rotta. Abbiamo visto persone sradicate dal loro territorio, costrette ad abbandonare le loro case con la quasi certezza di non potere tornarci: migliaia di uomini obbligati a consumare alimenti contaminati che mineranno la loro salute e quella delle generazioni future con conseguenze ben note e altre non ancora prevedibili. Proviamo ad immaginare se questo accadesse a noi… No. non permetteremo di ipotecare sulla morte il futuro dei nostri figli.
Pronunceremo il nostro SI anche per l’abrogazione del legittimo impedimento che rende alcuni cittadini “più uguali” degli altri, a dispetto dell’articolo 3 della Costituzione che ribadisce che ogni cittadino è uguale davanti alla legge, annullando le conquiste raggiunte dall’uomo in termini di uguaglianza e giustizia negli ultimi tre secoli.
Domenica dovremo assumerci una grande responsabilità nei confronti di noi stessi, dei nostri figli e delle altre nazioni. I Paesi dell’Unione Europea attendono da noi segnali forti che sicuramente influenzeranno le loro scelte: ad esempio la Germania in questi giorni ha deciso di rinunciare al nucleare entro il 2020 e questo non è che il primo passo per un mondo più sicuro e vivibile.
Andiamo tutti a votare! Così anche noi valsesiani ci riapproprieremo davvero della nostra terra perché l’acqua sarà gestita solo dai nostri comuni, le nostre valli non rischieranno di essere contaminate dalle radiazioni per migliaia di anni e la certezza della giusta condanna per chi commette reati (italiano o straniero) contribuirà alla sicurezza di tutti.
Maristella Sala