Gentile Redazione di Valsesia Autonomista,
Si parla tanto di lotta al “centralismo” italiano, non discuto sul fatto che il “centralismo” esista, ma…secondo voi é solo quello italiano il “centralismo” pericoloso? Secondo me no…cosa potrebbe cambiare passare da un “centralismo” italiano a uno padano? Magari meglio un “centralismo” lombardo? Uno piemontese? Non cambierebbe molto o addirittura nulla, e questo lo stiamo vedendo nella “nostra” Valsesia. dove, orfani di una loro posizione forte sia economica che culturale , molti “pseudo” regionalisti (ma esistono ancora??) piemontesi tentano la “CULTURALIZZAZIONE FORZATA” di quelle zone che fino ad ora erano scartate dalla vita politica piemontese (troppo comodo? O forse troppo “difficili”?). Cosi come i Savoia vennero qui alla fine del 1800 e “piemontesizzarono” ,passatemi il termine, ( l’Italia non era ancora nelle loro menti di accentratori filo francesi ) la maggior parte dei nomi reali della valle dove un “Mont rouja” (Monte ghiaccio) divenne monte rosa per l’ignoranza atavica dei loro lacchè , e “piemontesizzarono” (riconcedetemelo…) buona parte della nostra lingua , tanto che F.Tonetti l’ultimo storico a redigere un dizionario di Valsesiano diceva che già all’inizio del ‘900, buona parte della nostra lingua si stava perdendo…
Con gran “gioia” noto che anche i moderni accentratori piemontesi ora con soldi della stessa comunità Valsesiana vengono a fare i corsi di piemontese nella nostra valle. (serviranno a qualche scopo politico? Bah!!) Non corsi di storia della Valsesia che, tra l’altro sarebbero molto più interessanti di molti paragrafi di storia “italiana” , non corsi di Valsesiano che poco ha a che fare con il piemontese , ( già messo in luce il “falso storico” di una presenza piemontese in Valle prima del 1800 …mi vien da sorridere…) , non corsi di cultura e tradizione Valsesiana , non iniziative atte a riprenderci il NOSTRO posto nel territorio… Non è per essere sempre contro ma questa è una dichiarazione di attenzione al territorio, il “centralismo” non è un pericolo che arriva da lontano, signori… E’ un male che affligge molte persone e che , peggio che peggio, rovina anche la buona fede di chi si avvicina AGLI IDEALI DI AUTONOMIA DEI POPOLI!!!! . Non si può essere veri autonomisti se nei propri principi non vi è anche la lotta per l’autonomia degli altri.
UN AUTONOMISTA NON PENSA SOLO A SE STESSO!!!!!!!!!!!!!
E in quella lotta vi deve essere anche il riconoscimento degli altri come entità vera e propria.
Cosa che, scusatemi eh…, Ma non vedo in questi “personaggi” che ultimamente fanno capolino nella nostra valle dopo averla disertata per anni.
Chiedo scusa se mi sono prolassato…ma è un semplice sfogo…perdonatemi.
(email firmata giunta in redazione di V.A.)
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